Rassegna stampa

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L'auditorium della Gran Guardia ospiterà questa sera, dalle 21, la 29a edizione della rassegna diocesana di musica cristiana «Ecco perchè canto» (ingresso gratuito) che quest'anno ha come ospiti Padre Raf e alcuni artisti e responsabili del Good News Festival, che si svolge ogni anno a Roma. Saranno presentati brani inediti sul tema «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli», cantati da gruppi canori e band parrocchiali provenienti da tutta la diocesi.
In passato hanno partecipato a «Ecco perché canto» gruppi e artisti i cui brani in alcuni casi sono diventati testi utilizzati durante le celebrazioni religiose. L'iniziativa, patrocinata dall'assessorato alle Politiche giovanili del Comune, è organizzata dal Centro diocesano di pastorale giovanile. (L'arena - 17/11/2012)

Sa raccontare storie sia dolci che graffianti e regalare un sorriso a chi soffre, trasformando la speranza in musica. Il prete cantautore stimmatino Raffaele Giacopuzzi, più noto come Padre Raf, debutta con un nuovo cd doppio dal titolo Tintarella di stella (edito da Merlino edizioni musicali) che venerdì (alle 16.30) sarà presentato su Radio Vaticana con un concerto in onda dal vivo nella trasmissione Incontro della serenità sulle frequenze 5890 OC (49 m) - 7250 OC (41 m) - 9645 OC (31 m) - 93.3 FM.
Questo lavoro rappresenta un ennesimo passo del "cantautore cristiano", come si definisce lui stesso, che ripropone attraverso la musica la parola del Vangelo e, nello specifico, il tema della luce di Cristo che brilla per ogni uomo, nessuno escluso. Poetico, mai banale, elegante e profondo, ma anche scanzonato, ironico, incoraggiante e stimolante, ogni brano della variegata antologia si avvale degli arrangiamenti di Luigi Mas. Tra essi, spicca la canzone Dico sì o dico no in cui una delle strofe chiave recita «Non ci son sondaggi per scoprire cosa è vero, non ci sono appoggi per calarsi nel mistero».
Ormai veterano del palcoscenico, con oltre un centinaio di concerti alle spalle e un repertorio che attinge a rock, pop, country e reggae, Padre Raf si esibisce in tutta Italia sia da solo che con il suo gruppo Shining light.
Michela Pezzani (L' Arena - 6/06/2007)

Una testimonianza singolare, con pezzi vari per genere musicale e messaggio cristiano. Una canzone sul valore del sacramento del matrimonio dice: “L'amore sei Tu, sorgente di ogni mio sì alla vita…insieme ci vuoi uniti da un sì che sempre zampilla dal cuore tuo”. Nella scaletta anche un coraggioso “rap” per la Madonna e una toccante preghiera in cui si chiede a Dio acqua, pane e pace per il mondo intero. Padre Raffaele ha coinvolto soprattutto i giovani, che a un certo punto hanno lasciato le sedie per attraversare la sala, trascinati dall'allegro ritmo delle canzoni. (PG Voc Sardegna)

La cosa eccezionale è che a dei normalissimi ragazzi di oggi possano piacere delle canzoni scritte da un prete, delle canzoni che invece di sballo e libertà all'eccesso parlino di valori, di vita, di bellezza. Eppure sembra proprio così. Sarà che l'evento li rende protagonisti, e in realtà oggi i giovani fanno molto più comodo e sono contesissimi ma come clienti, sarà che dire che la vita è bella ed è "lasciarsi mangiare perchè vita ci sia intorno a me", come dice una semplicissima canzone dello show che potrebbe senz'altro dare il La a quest'anno dell'eucarestia, parla di sfide grandi, di senso, e dimostra che la vera audience, quella del cuore, nessuno in giro la sta misurando. (Il Risveglio)

Ha aperto le danze, se così possiamo dire, padre Raffaele, che sulle note di una commovente canzone scritta durante il suo soggiorno in Sudafrica ha dato voce a quel disagevole senso di alterità, carico però di grandi potenzialità relazionali, che prende ognuno di noi ogniqualvolta si trova a vivere e a operare in un contesto diverso dal suo; te­ma questo affrontato anche nel motivo Ricky Pollardo, un passerotto fra i polli, una poesia in forma di parabola che ha coinvolto gli spettatori più giovani in un festoso happening ritmico sotto il palcoscenico. .(Verona Fedele)

La prossima sfida dell'eclettico pastore-artista, insegnante di religione in 18 classi del liceo classico dell'istituto Stimmate sarà quella di raccontare in musica il Vangelo e le esperienze quotidiane delle persone.
C'è una casa piena di spifferi contiene 11 canzoni condite di scanzonata ironia, quella necessaria a sdrammatizzare i problemi e a credere nelle potenzialità della propria anima. (L'Arena)

L'arena - 22 settembre 2003 - leggi l'articolo

A completare la serata ci ha pensato poi lo scatenato padre Raffa che, ripreso il microfono, ha offerto un'oretta di pezzi unici dalla pregnante carica spirituale che il pubblico più affezionato alla sua musica ha accompagnato ritmicamente "cantando a Dio di cuore e con gratitudine" (Verona Fedele)

Una volta c'era anche una strana dimora estiva piena di spifferi per antonomasia. Come tetto aveva addirittura un tendone, e quando pioveva a dirotto toccava svegliarsi nel cuore della notte con scope e secchi e quant'altro per non farlo distruggere dalla forza degli elementi. Da quest'anno ufficialmente non c'è più, ma di gente in giro che vorrebbe dirgli il proprio grazie ce n'è parecchia. Sicuramente era nata cercando di rispondere alle tante domande dei giovani di una trentina d'anni fa non solo a parole ma attraverso un modo concreto di essere Chiesa, di essere comunità. Sicuramente in molti han tentato di portare a valle, a casa, qualcosa di quello spirito, di quel Cristo così uomo e così nuovo. Chissà se è proprio un demerito non essere diventato l'ennesimo movimento fra i tanti. Di certo il Vento, da quelle parti, è sempre stato il benvenuto. ( La Tettoia )

Da Alzati e cammina a Dimmi dove vivi Tu; da Padre, un inno alla bellezza del Creato, a Capolavoro, una toccante dichiarazione di affetto al nipotino; da E parlare di Te, ironica denuncia dei moderni, fasulli "supermarket della verità", fino a Il giardino, pressante invito a "tirarsi su le maniche per seminare una vita nuova", tutto è stato una vibrante escalation di sensazioni che hanno confermato ancora una volta quanto la musica che esce nelle piazze possa essere una preziosa risorsa per la nuova evangelizzazione. (Verona Fedele)

Fin dal mattino era nata l'amicizia tra i ragazzi e p. Raf, attesissimo poichè i lavori per lo spettacolo fervevano già da prima di Natale, in un paio di concerti nella palestra della scuola: uno per i piccoli e uno per i liceali. Canzoni fino a due mesi prima completamente sconosciute erano ormai patrimonio di tutti e le melodie volavano con entusiasmo nell'aria, a dimostrazione che la musica cristiana può tranquillamente far breccia nell'animo dei giovani d'oggi, quando non tenta semplicemente di scimmiottare gli atteggiamenti della musica "profana", ma cerca invece una propria strada e una propria dignità artistica nel cuore della gente del nostro tempo. (Gazzetta di Fidenza)

Il sacerdote ha anche partecipato recentemente al Mei, il Meeting etichette indipendenti di Faenza, l'importante rassegna dedicata ai giovani, nel corso della quale ha presentato i brani Stranamore, Dipendi? Dipende! e Ricky Pollardo tratti appunti dall'ultimo cd e accolti con entusiasmo dal pubblico (L'Arena)

Cantautore, prima di tutto. Non che voglia in qualche modo nascondere il suo essere prete e religioso stimmatino, anzi, ci tiene a dire che in ogni sua canzone ci mette se stesso e la sua vocazione, ma, appunto, la canzone deve poter andare per la sua strada, raggiunge il suo scopo quando è di tutti e non quando diventa l'ennesima predica o l'ennesimo tentativo di adescamento evangelico secondo le logiche del mondo. Padre Raffaele, ma mille sono i modi di chiamarlo, compreso il pericoloso e fraintendibile padre Raf, ma tant'è il bisogno di clichè oggi...che tanto poi basta vederlo, un po' orsacchiottone sul palco, un po' incapace di prendersi troppo sul serio, con quell'ironia che salta fuori da ogni dove, spesso scusandosi perchè sotto i riflettori bisognerebbe essere semplici, meglio se piatti. (Il Risveglio)

Ma il pezzo che in assoluto potrebbe connotare la serata anche alla luce dell'assioma "cantare è pregare due volte", come amava ripetere Sant'Agostino, è stato Lascia la terra tua..., un'originale lettura missionaria dell'avventura biblica di Abramo, visto e interpretato come l'uomo che con il coraggio della sua scelta, anche vocazionale, si apre al futuro diventando, ieri come oggi, una benedizione per tutti! (Verona Fedele)

L'energia che si captava nell'aria, come sottolineava il cantautore durante la serata, non era l'adrenalina venduta a caro prezzo nei Templi del divertimento giovanile, bensì la gioia dell'autenticità che è gratis per definizione. Un concerto quindi dagli orizzonti larghi, con brani che passavano con disinvoltura dalla musica "Zulu" di Makua in Mmakau, brano in puro stile Johnny Clegg, ai violoncelli di "Soffio di Dio" e "Il silenzio", veri e propri momenti di preghiera, al gospel di "Dimmi dove vivi Tu", al latinoamericano, fino alla sola chitarra e coro dei bambini in "Ricky Pollardo", favola contemporanea che farà parte dell'imminente, attesissimo CD di p. Raf, "C'era una casa piena di spifferi", pubblicato da Merlino editore. (Gazzetta di Fidenza)

La sua fonte ispiratrice è la forza della fede e le frasi delle ballate che compone, canta ed accompagna alla chitarra acustica parlano la lingua di tutti i giorni. Reduce dal fortunato concerto Ecco perché canto , presentato qualche tempo fa all'Estravagario Teatro Tenda, padre Raffaele Giacopuzzi ha sfornato ora un altro cd, ottava significativa tappa di un lunga e variegata carriera. (L'Arena)

"Siamo la festa noi", canzone che parla della Chiesa come luogo della "Festa" per eccellenza, scandiva con la sua ritmica reggae il finale di un concerto che molti hanno portato con sè con gratitudine. (Gazzetta di Fidenza)